19 Aprile 2024

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Pescara, armi e rapine, Polizia arresta due giovani

La mattina del 27 dicembre, in piene festività natalizie, un commando armato portava a segno una concitata rapina in una nota gioielleria nel centro di .
Quella mattina, alle ore 11,00 circa, quattro persone, di cui almeno due armate di fucile, dopo essere giunte a bordo di due moto Ducati Monster in Piazza della Rinascita, consumavano una rapina in danno della oreficeria “Officine Complicato”.
Uno degli autori, probabilmente un soggetto di sesso maschile abbigliato da donna, dopo essersi fatto aprire la porta dell'esercizio, grazie al travisamento che lo rendevano apparentemente una potenziale cliente come tante altre, estraeva da sotto il giaccone un fucile con cui, minacciando il titolare del negozio, la commessa ed una cliente, agevolava l'ingresso di altri due complici, entrambi travisati da caschi da motociclista (uno dei quali a sua volta in possesso di arma lunga), mentre una quarta persona rimaneva all'esterno.
I malviventi si impossessavano di diversi orologi (per un valore complessivo di circa centomila euro), prelevati dopo aver infranto una vetrina interna.
Subito dopo i quattro si allontanavano a bordo delle due Ducati Monster che venivano rinvenute incendiate in un parcheggio distante circa un chilometro, ubicato tra via Manzoni e via Foscolo.
Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Pescara, sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Rosangela Di Stefano, hanno consentito di individuare due soggetti, noti alle forze dell' ordine (e, peraltro, resisi protagonisti, nel febbraio scorso, dell'aggressione al giornalista Rai Daniele Piervincenzi, avvenuta mentre il predetto, con la troupe del programma Popolo Sovrano”, si trovava a filmare nel quartiere “Rancitelli” di Pescara) sospettati di far parte del “commando”.
I due, J.D.P. di 22 anni e K.C. di 24 anni, risultano indagati dalla Procura di Pescara per aver preso parte alla rapina del 27 dicembre scorso, per aver illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico due fucili ed il relativo munizionamento e per aver avuto la disponibilità delle moto rubate, utilizzate e poi bruciate dopo la rapina.
Nel corso delle indagini, grazie all'ausilio delle numerose intercettazioni attivate, i poliziotti della Squadra Mobile hanno capito che la coppia era in procinto di compiere un'ulteriore rapina ai danni di un rappresentante orafo della zona.
Sulla base degli elementi prospettati dagli investigatori, la Procura della Repubblica ha chiesto l'emissione di provvedimenti cautelari nei confronti dei due indagati.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Pescara, dr. Nicola Colantonio, aderendo in parte alla prospettazione accusatoria, ha disposto l'applicazione della misura della custodia in carcere per J.D.P., ritenendo nei suoi confronti sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine alla rapina alla gioielleria “Officine Complicato”, alla ricettazione ed all'incendio delle moto ed al porto abusivo dei fucili.
Per K.C., pur sempre indagato in ordine ai medesimi reati, il G.I.P. ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza solo per il reato di detenzione e porto abusivo di armi, disponendo nei suoi confronti la più lieve misura degli arresti domiciliari.
Nell'ambito delle indagini è stata inoltre fatta luce su un'aggressione perpetrata ai danni di un tossicodipendente della zona, malmenato con una mazza da baseball dai due indagati nel dicembre scorso.

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