29 Marzo 2024

TG Roseto

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L’Aquila, messa in sicurezza acquifero Gran Sasso

Oggi l’Osservatorio è stato ascoltato dalla Commissione Ambiente della Camera.
Ribadito il giudizio negativo sul testo in discussione: nessuna partecipazione, fondi insufficienti, poca chiarezza su cosa si farà
Questa mattina tre rappresentanti dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, sono stati ascoltati dalla Commissione Ambiente della Camera nell’ambito delle audizioni sul Decreto Sbloccacantieri.

L’Osservatorio che ha lasciato ai parlamentari una scheda che riassume la situazione dell’acquifero del Gran Sasso, ha ribadito il proprio giudizio negativo sull’emendamento governativo finalizzato alla nomina del commissario:

nessuna concreta forma di partecipazione;
fondi insufficienti (120 milioni di euro in tre anni) rispetto alle richieste contenute nella delibera della Giunta regionale n. 33/2019 “Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso” (172 milioni di euro);
nessuna chiarezza circa gli interventi che si intendono fare: si riparte dal lavoro svolto dal Comitato istituito dalla Regione e che ha portato alla richiamata delibera n. 33/2019 con la definizione delle attività urgenti e indifferibili per la messa in sicurezza delle gallerie autostradali e dei laboratori sotterranei dell’INFN o si riparte da capo?
nessun impegno concreto sull’allontanamento delle sostanze pericolose che sono stoccate all’interno dei laboratori dell’INFN;
deroghe rispetto alle norme poste a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

È stata rinnovata la richiesta di modificare alcuni passaggi dell’emendamento del Governo, così come era stato fatto al Senato, dove però i sub-emendamenti presentati sono stati respinti dalla maggioranza di Governo.

Questo dell’audizione è stato comunque un passaggio importante perché ha consentito di esporre la grave situazione di rischio in cui versa il sistema di approvvigionamento idrico per oltre 700.000 abruzzesi. L’auspicio è che, passata la discussione sulla proposta di commissariamento, il Parlamento voglia continuare a vigilare su quello che accade alla salute di così tanti cittadini e all’ambiente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

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