29 Marzo 2024

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La Pasqua è una grandissima rottura di uova

buona pasqua

Il titolo di questo editoriale è stato preso in prestito da una frase scritta e detta dal giornalista Andrea Pinchetti, in arte Andrea G. Pinketts, visto che calza a pennello con la Pasqua che stiamo vivendo.
La situazione che da mesi stiamo vivendo è quella di privazione e di paura, di malattia e purtroppo anche di morte, una emergenza che ci ha fatto tornare nudi e piccoli così come siamo nati,
Una Pasqua questa del 2020 che per tantissime persone è dura, anzi molto dura da trascorrere.
Una Pasqua “blindata”, una Pasqua insicura, una Pasqua triste, una Pasqua che non avremmo mai immaginato di vivere.
Si, vivere, perchè se state leggendo questo editoriale, allora significa che avete tempo per leggere, quel tempo che in una Pasqua “normale” di sicuro non avreste trovato.
Il fattore tempo, un tempo ritrovato, un tempo che non passa mai, un tempo per fare cose dimenticate, un tempo da trascorrere in famiglia.
Se prima del coronavirus mettevamo mano ai nostri ricordi o ci permettevamo di riordinare le nostre collezioni ci dicevano di non perdere tempo, di non “acchiappare le farfalle”, oggi invece che di tempo ne abbiamo, perchè dobbiamo restare a casa, riscopriamo le vecchie abitudini dimenticate.
Ogni giorno che passa allunghiamo sempre di pù il collo e aspettiamo il momento opportuno, che arriverà, per alzare di nuovo le vele e ripartire.
Per il momento però le vele restano ammainate, e quello che ci fa ancora più rabbia, non per colpa nostra.
Tanti gli amici che hanno attaccato le scarpe al chiodo, non per colpa loro ma di un DPCM.
Questa pandemia che ci è calata dal nulla tra capo e collo ci deve insegnare anche a cogliere l’attimo fuggente, perchè siamo noi stessi che lo procuriamo, restando a casa.
Questo mi ricorda quello che mi diceva mia nonna “te vù magna lu gnìll dantr a la pecur” (tu vuoi mangiarti l’agnello in corpo alla pecora), cioè prima di nascere, che oggi vuol dire non anticipiamo i tempi.
Quindi parafrasando il titolo “non rompete le uova” e restiamo tutti a casa “con i frati a zappare l’orto”.
Il pensiero va agli imprenditori, ai commercianti, agli artigiani “obbligati” a chiudere le loro fabbriche, i loro laboratori, i loro negozi.
Il pensiero va ai medici, agli operatori sanitari e ai volontari che dedicano ore del loro tempo.
Il pensiero va agli amministratori, alle Forze dell’ordine e alla Protezione civile.
Il pensiero va ai nostri amici lettori, anziani e giovani, papà e mamme, e a coloro che non hanno potuto accompagnare in chiesa i loro cari defunti
Il pensiero va a coloro che non hanno potuto visitare in ospedale i loro malati o gli anziani nelle case di cura.
Il pensiero va ai tanti giovani e al loro destino.
Il pensiero va al lavoro, volano e sicurezza per il futuro.
Auguri di Buona Pasqua a tutti.

Il direttore Luciano Di Giulio

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