24 Aprile 2024

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Teramo, Cpo, discriminazioni in tempo di covid

cpo

L'attuale emergenza sanitaria indotta dalla pandemia sta progressivamente segnando i tratti di un'altra emergenza sociale, dirompente nell'essenza ma sovente sommersa. Tutte le fragilità sociali sono esposte a un più che concreto rischio di peggioramento: alcune assumono caratteristiche più evidenti e marcate e diventano inclini a deflagrare; altre si ingigantiscono nel loro serpeggiare all'interno di quel “sottobosco” fatto di silenzi, indolenza e indifferenza, a cui sempre più spesso le comunità sembrano assuefatte.

A tale stato di cose contribuiscono, da un lato, l'isolamento sociale condizionato dall'isolamento sanitario e, dall'altro, l'affievolimento dei riflettori sui fenomeni discriminatori, ora puntati in maniera parossistica sull'evoluzione dei contagi. Lo stesso dibattito nell'ambito della società civile mostra quasi pudore, quand'anche non vergogna, nell'occuparsi dei suddetti fenomeni, rispetto ai quali sembra oggi irriverente – o, peggio, superfluo – focalizzare l'attenzione.
Eppure sono forti e martellanti le voci delle donne, dei disabili, degli indigenti, dei membri della comunità LGBT e di tutti coloro che vedono deteriorarsi nel quotidiano il bagaglio di diritti a uno spazio vitale di dignità, eguaglianza e libertà, difficilmente conquistato e non del tutto attuato. Per costoro il prezzo da pagare sembra sia molto più alto; per costoro la discriminazione raddoppia, così come raddoppia il peso delle battaglie sociali da compiere, irrinunciabilmente, nelle azioni che tutti i giorni sono condotte per godere con pienezza di quei diritti.
A fronte di tale scenario tutt'altro che confortante, esiste uno spazio ancora più grande, perché oggi più vuoto e dai confini più sfumati, in cui innestare un nuovo dibattito che coinvolga tutte le forze della società civile, dal livello istituzionale al mondo dell'associazionismo, e che riporti all'attenzione dell'opinione pubblica il tema delle diseguaglianze e degli ostacoli al raggiungimento integrale delle pari opportunità per tutti.
Ora più che mai si fa pressante l'esigenza di potenziare i networks e le reti sociali di riferimento per migliorare l'informazione, il sostegno e la tutela nei confronti delle “nuove” forme di discriminazione. Questo implica, altresì, il rafforzamento della collaborazione e del coordinamento tra i vari stakeholders e attori pubblico-istituzionali. In quest'ottica, andrebbero sperimentati e incoraggiati nuovi luoghi, fisici e virtuali, e modalità di incontro, confronto e condivisione tra decisori politici e portatori di interesse, essenziali per approcciare con rinnovata efficacia le diverse problematiche in gioco.
La Consulta per la parità e le pari opportunità del Comune di intende dare il proprio contributo al rilancio del dibattito sulle discriminazioni, promuovendo iniziative e spazi di riflessione volti a creare nuova conoscenza, informazione consapevole e soluzioni innovative per le politiche pubbliche territoriali, che siano in grado di attuare un ripensamento dei modelli di comunicazione e gestione dei fenomeni di discriminazione e costruire risposte per questa nuova “socialità” a cui il presente, nostro malgrado, ci chiama.

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