25 Aprile 2024

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L’Aquila, da “Alitalia” a “ITA”. Il “marchio” all’asta

francobollo alitalia

Quando sopra i francobolli si faceva scalo nel mondo.

La flotta aerea di bandiera italiana, nel 2021, ha cambiato nome: da “Alitalia” a “ITA”. Il marchio è stato messo in vendita. Base d'asta: 290 milioni di euro.
Tra una notizia e l'altra effettuata dai social, si è ‘appreso' che il ‘marchio'è opera di un designer di cui non viene rivelato il nome.
È stato però detto che l'opera si dava ad un dipendente delle Poste Italiane.
La ‘riduzione' societaria e la vendita del marchio suggeriscono un po' di storia sugli aerei apparsi sui francobolli italiani: per il‘servizio postale', oppure‘civile' in generale.
Anzitutto sulla“Posta Aerea”.
Questa era in essere dal periodo del “Regno d'Italia” (dal 1930) alla “Repubblica Sociale Italiana” (dal 1943), alla “Repubblica Italiana” (dal 1946).
Le apparizioni sui francobolli dapprima privilegiavano l'astrazione grafica del‘volo' (‘frecce' parallele nel cielo), rappresentavano poi le ‘forme' degli aerei addetti al trasporto della corrispondenza.
Già dal 1945, nel “Regno d'Italia”, le Poste emettevano quattro francobolli: due con valore da “Lire 2” (per Posta Aerea e Espresso), uno da “Lire 5”, infine un altro da “LIRE 10”. Apparivano: le “frecce”, il “cavallo alato”, gli aerei.
A partire dal 13 luglio 1946, (con validità fino al 1948) l'Amministrazione Postale italiana presentava, nella sua storica “Democratica”, ben 7 figuravano aerei in “volo”: 2, 5 e 25 Lire raffiguravano ‘voli' di uccelli; negli altri quattro, da 1 LIRA, 3,20 LIRE, 10 e 50 LIRE, “aerei” in volo.
Sui francobolli comparivano le scritte: ITALIA e POSTA AEREA.


Ma che accadeva in Italia e nel mondo nel 1946 e nel 1947?
Il 25 giugno veniva proclamata la Repubblica Italiana.
Alcide De Gasperi formava il governo di coalizione (DC, PRI, LI).
Venivano realizzati i primi sedili eiettabili per piloti di aerei a reazioni.
Iniziava la pubblicazione il “Dizionario letterario Bompiani” che elencava personaggi e opere della letteratura di tutti i tempi.
Il poeta Ezra Pound veniva rinchiuso in un manicomio criminale di Washington accusato di filofascismo e attività antiamericana.
Jean Dubuffet e Jackson Pollock erano battistrada nelle nuove correnti artistiche: “Art autre” e “Action painting / Informale”.
Prendevano vita il cinema neorealista con Vittorio De Sica (“Sciuscià”) e Roberto Rossellini (“Paisà”).
Nasceva la “Fondazione della Casa Editrice Longanesi”.
Gino Bartali vinceva, per la terza volta, il “Giro d'Italia”.
Nasceva la Fondazione della Compagnia aerea italiana del “Gruppo IRI Alitalia”; si lasciava alle spalle la “Società Italiana Servizi Aerei” (“SISA”, nel 1926) per il trasporto civile, divenendo “Società Aero Espresso Italiana” e “Avio Linee Italiane” (nel 1930);
a seguire anche “Ala Littoria” (nel 1934) e, dopo la Seconda Guerra Mondiale: “Linee Aeree Italiane” (“LAI”) e “Alitalia”.
Dal 1947, “LAI” si fondeva con “Alitalia”.
Si rese allora necessario la realizzazione di un marchio.
Dal concorso indetto scaturì l'immagine di una “freccia alata azzurra e blu”.
L'utilizzazione andò avanti fino al 1957.
Nel 1963 si costituiva il vettore nazionale “ATI” (“Aero Trasporti Italiani”) che venne, successivamente, incorporato da “Alitalia”, nel 1994.
Famosa risultava l'emissione del 6 aprile 1961, coni suoi quattro valori: L. 150, L. 185, L. 205, L. 205.
L'occasione: la visita del Presidente della Repubblica Italiana in Argentina, Uruguay, Perù.
Ovviamente, la dizione ‘Posta Aerea' appariva superflua.
Nell'ultimo valore, il “Gronchi” si colorava di “Rosa”.


Grazie all‘errore' (casuale?) sul francobollo, il valore facciale economico di questo “Gronchi rosa” (205 Lire) andò alle stelle; era una vincita al lotto o un ‘13'(nella schedina totocalcio) per quei collezionisti che ebbero il tempo di acquistarlo, nei primi minuti di apertura degli sportelli postali riservati ai filatelici; almeno prima del ritiro, immediato, dalla vendita.
Come poi, nel tempo a seguire, i “Granchi Rosa” si moltiplicassero sul mercato mantenendo, tuttavia, un alto costo….
Comunque, l'accaduto vece accrescere i successivi assembramenti negli sportelli filatelici, in occasione dei noti “Primo Giorno” di emissione dei francobolli.
Si era agli inizi degli anni Sessanta.
Si viaggiava verso il miracolo economico. Il primo censimento della popolazione italiana indicava: 50.624.000 gli abitanti.
Nel succedersi degli anni: il Papa, Giovanni XXIII, promulgava l'enciclica “Mater et Magistra”, sui doveri di giustizia sociale tra gli uomini;
moriva, suicida, Ernest Hemingway;
gli architetti G. e M. Sacripanti progettavano la Chiesa di S. Giovanni Battista sull'Autostrada del Sole e il Grattacielo Peugeot a Buenos Aires;
Pier Paolo Pasolini girava ”Accattone” e Francesco Rosi “Salvatore Giuliano”;
Jurij A. Gagarin effettuava il primo viaggio nello spazio con la capsula “Vostok I”.
Ci sarebbe molto da ricordare ancora sull'accaduto fino agli anni Settanta.
Occorre però ricordare che il “miracolo economico” presentava anche altre facce: giovani immigrati che lasciavano il Sud per il Nord alla ricerca del lavoro.
I gravi disagi: la contestazione politica e sociale – operaia e studentesca – degenerante nell'estremismo e nella violenza.
Sulla scena, via via: Lotta continua, Potere operaio, Avanguardia operaia,… Brigate Rosse.
Non si deve, comunque, trascurare la “cronologia storica” sul “Marchio Alitalia” che oggi viene bandito all'asta.
Nel 1969. L'Alitalia, anche in vista del suo “25° anno dell'amministrazione”, bandiva un concorso internazionale per il reperimento del suo nuovo marchio.
Nel periodo, in Urbino, presso la Scuola del Libro, si andava concludendo il Primo Corso Accademico di Grafica e Microincisione.
Era stato istituito, dal Ministero delle Poste Italiane, congiuntamente al Ministero della Pubblica Istruzione.


Il Ministero delle Poste vi avevano mandato i primi 40 ‘studenti', selezionandoli in un concorso nazionale tra i propri dipendenti.
Si pensava alla loro futura utilizzazione per la progettazione dei francobolli (al tempo stampati nell'Istituto Poligrafico dello Stato), oltreché per dotarsi di personale esperto nella propria tipografia in grado di soddisfare le esigenze degli stampati necessari negli uffici postali.
Nel 1971, mentre i giornali titolavano sui “Moti dell'Aquila” e di “Reggio Calabria”, per le designazioni dei capoluoghi di Regione, l'”Alitalia” e le “Poste Italiane” convergevano su un altro obiettivo: la creazione del nuovo “marchio” e le immagini da ricavare per la stampa dei francobolli in occasione, appunto, del 25°Anniversario della stessa Compagnia di Bandiera.


“Il Ministero delle Poste”, chiamando in causa i suoi grafici-microincisori, inviò al concorso internazionale numerosi progetti.
Dalla sola Direzione Provinciale delle Poste dell'Aquila ne partirono nove, a firma dell'allora dipendente postale Emidio Di Carlo (‘Laureato' tra i neo grafici-incisori in Urbino).
La Giuria non lesinò riconoscimenti; non solo in denari.
I bozzetti vennero poi esposti, insieme agli altri partecipanti al concorso, negli aeroporti scalo dell'”Alitalia”.


Giunti a New York, l'Amministrazione Postale delle Nazioni Unite (APNU), manifestò interesse sulle opere dell'Aquilano; tanto che venne inserito tra i propri designer internazionali, per le progettazioni grafico-pubblicitarie relative alle emissioni filateliche finalizzate alle sedi di New York, Svizzera e Austria.
La collaborazione proseguì per oltre vent'anni.


Va ricordato: nel 1988, la Repubblica di San Marino, in occasione del primo Convegno Mondiale sull'AIDS, presentava, 4 francobolli: 2 a firma del solo Di Carlo, due Baiocchi-Di Carlo;

aids francobollo


nel 1989, le N.U. ricevevano tre bozzetti sullo stesso tema (in vista dell'emissione del 1990).


Dalla seconda metà degli anni Sessanta, alla fine degli anni Novanta, dalla Città dell'Aquila hanno preso a viaggiare per il mondo un gran numero di francobolli, sui temi più diversi, per le ricorrenze, personaggi, monumenti.


In parte finiti nei Musei Postali (soprattutto in quello di Roma, all'EUR) e nella Repubblica di San Marino.
Non si può concludere l'excursus ignorando che i francobolli non sono stati utilizzati solo come “tassa pagata” per il trasporto della corrispondenza postale.
Il Circolo Culturale “SpazioArte” dell'Aquila, fin dai primi anni Novanta, ne ha inserite le immagini nelle mostre storiche realizzate sul tema del ‘Giubileo del Perdono”.


Del resto, Poste Italiane, hanno dedicato più francobolli a Papa Celestino V:
nel Centenario della morte, nel 1996;


nell'Anno Giubilare Celestiniano, nel 2010;
lo hanno chiamato in causa anche su un ‘foglietto', mediante la facciata della Basilica di Collemaggio, ancora nel 2010, nella serie sul Patrimonio artistico e culturale italiana/ Arte romanica d'.

Testo elaborato dalla redazione di “abruzzoaz 60”

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