28 Marzo 2024

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L’Aquila, arrestato per maltrattamenti in famiglia

Nella serata di venerdì 10 dicembre sulla linea di soccorso pubblico 113 è arrivata una richiesta di aiuto di una donna vittima di un’aggressione da parte del figlio 21enne. I poliziotti immediatamente accorsi presso l’abitazione hanno trovato la donna, visibilmente spaventata e terrorizzata, in quanto suo figlio in evidente stato di alterazione psicofisica aveva indirizzato atti di violenza su di lei e sugli arredi di casa.
Il 21enne, già noto alle Forze dell’Ordine a causa di una serie di pregressi reati contro la persona, è stato condotto presso i locali dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico dove è stato trattenuto fino all’Udienza di Convalida.
Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di L’Aquila, alla luce dei numerosi episodi di violenza, ma anche dello stato di alterazione psichica, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto l’immediato trasferimento del giovane presso un’idonea struttura psichiatrica della ASL provinciale.
Analogo episodio, a distanza di pochi giorni, è successo nell’odierna nottata quando i Poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, sono stati chiamati per un intervento presso abitazione sita nel Progetto Case Di Bazzano in cui una donna chiedeva aiuto per maltrattamenti subiti dal di lei figlio maggiorenne di anni 20.
Il personale della Squadra Volante ha da subito operato in modo da neutralizzare il giovane dai suoi atti violenti nei confronti della propria genitrice e di seguito sentita quest’ultima, non prima però di averla accompagnata al Pronto Soccorso dove le diagnosticavano lesioni guaribili in 5 gg, riferiva di reiterati atteggiamenti violenti da parte del figlio formalizzando querela negli Uffici di questa Questura.
A seguito di ciò il figlio veniva tratto in arresto responsabile di maltrattamenti nei confronti non solo della madre, ma anche del padre e della sorella minore.
Il giovane, che non si dimostrava affatto collaborativo veniva deferito all’A.G. anche per resistenza a P.U. e per il reato di danneggiamento posto in essere successivamente anche dei danni dei beni mobili custoditi all’interno della cella di sicurezza della Questura dove è stato collocato a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila.
La lotta degli operatori della Polizia di Stato è da sempre indirizzata alla prevenzione e contrasto di tutti quei reati, a volte silenti tra le mura domestiche, che si manifestano attraverso condotte reiterate nel tempo e che vanno a ledere l’integrità fisica, la libertà e la dignità di persone conviventi con l’aggressore. Di sicuro a livello numerico si riscontra un aumento della fenomenologia, ma solo in apparenza perché poi non si sa bene e non è facile sapere se la quantità di violenze in famiglia sia in crescita o in diminuzione, considerato che spesso le violenze, proprio quelle in famiglia, non sono denunciate.
Di sicuro, considerando le violenze fisiche e psicologiche, ricatti e minacce di ogni genere in ambito familiare, si ottiene un quadro davvero complesso, ma nel quale la Polizia di Stato si è inserita diventando, con i propri uffici e servizi, il terminale di tutta quella necessaria e doverosa attività di prevenzione e di contrasto di questi reati, anche con riferimento ad un ulteriore e pratico strumento a sostegno alle vittime che è rappresentato all’App della Polizia di Stato YouPol dove si ha la possibilità di segnalare, anche in forma anonima, oltre ai reati legati alla droga e agli stupefacenti, anche quelli di violenza domestica per tutelare quanto più possibile le vittime di tali violenze.

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