23 Aprile 2024

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Teramo, lettera del Vescovo ai Giovani della Diocesi

Cari giovani,
avrei preferito scrivere la mia lettera per voi dopo le feste natalizie, con la ripresa, per molti di voi, degli impegni di studio.
La situazione internazionale nella quale siamo immersi mi ha sollecitato a commentare con voi l’episodio della iscrizione del nome di Gesù nel Tempio, otto giorni dalla sua nascita, che per noi è l’inizio del nuovo anno.
Riflettere sul dono del nome che ci è stato consegnato nel giorno del Battesimo è una via importante per accogliere le sfide e costruire un futuro di pace.
È sorprendente che anche quel Bambino, nato nella grotta di Betlemme, abbia avuto bisogno di ricevere un nome: era il Figlio di Dio.
Iniziare un nuovo anno riscoprendo il vero significato dell’aver ricevuto un nome e di essere riconosciuto da Dio per nome è il vero augurio che desidero rivolgere a tutti voi.
Mi ha molto impressionato il racconto di un docente che riferiva la crisi di un giovane perché aveva ricevuto meno like del suo amico di scuola.
Il bisogno di essere riconosciuti!

La società contemporanea crea sempre nuove attese di riconoscimento, fino alla crisi della nostra esistenza, che per molti ha il nome di depressione.
Essere depressi perché non siamo riconosciuti!
Scopri invece che tu hai ricevuto un nome: sei già riconosciuto.
Pensiamo alla guerra: è una via per essere riconosciuti!
Per essere più vicini a noi stessi: quanti litigi per essere riconosciuti.
Papa Francesco ha definito questa esperienza col nome: “tutti-noi”!
Nel “tutti-noi” ognuno di noi è un oggetto anonimo che prima o poi andrà alla ricerca del riconoscimento, qualunque sia la via, purché sia riconosciuto.
Iniziando il nuovo anno torniamo alla grotta di Betlemme: quel Bambino è la certezza che tu sei qualcuno!
Lui è venuto per promuovere il “noi-tutti” e superare l’illusione del “tutti-noi”.
Si apre davanti a noi uno scenario davvero sorprendente: è la via della partecipazione e del desiderio di far crescere la comunità nella quale sono inserito.
Ciò comporterà qualche rinuncia, qualche verifica delle tue scelte: sii coraggioso!
È il coraggio di chi non vuole lasciarsi vivere, ma essere protagonista della e nella storia.
Consegnando il messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace ho desiderato condividere un passaggio che desidero affidare a tutti voi: “Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà”.
Confido molto sul vostro entusiasmo giovanile in questo Anno berardiano per costruire insieme un futuro di gioia e di speranza.
Auguri di cuore per un anno 2023 pieno di tanta consolazione per il bene che saremo capaci di promuovere e sviluppare.
Con la mia benedizione.
Vostro,
Lorenzo, vescovo

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