30 Aprile 2025
Cronaca Abruzzo

Avezzano, festival “Verità, amore, bellezza”

Verità, bellezza, amore per la pace contro la guerra. Parlano i big della fisica e della filosofia, questo il punto centrale del Festival Verità Amore Bellezza sul tema “L’infinito che è in noi”, che si è svolto al Teatro dei Marsi nella città di .
Di seguito proponiamo una sintesi dell’incontro grazie alla nostra inviata Stefania Di Carlo.

È indubbio “noi sentiamo poco e parliamo troppo” è quanto affermano gli Indiani d’America, restati in poche comunità dopo il genocidio perpetrato dai conquistadores e dai coloni occidentali. È questo il senso anche dello splendido documentario “Un altro mondo” che Thomas Torelli (già noto per “Sangue e cemento” per il sisma aquilano 2009) ha presentato al II Festival “L’Infinito che è in noi – Siamo un miracolo unico e irripetibile di coscienza, momento per il momento” ovvero “Verità – Amore – Bellezza” evento per i giovani, promosso da Emanuela Scipioni e da Ilio Leonio.
Per la promotrice Emanuela Scipioni dell’evento “la vita è quello che è, è un’opportunità, noi abbiamo dimenticato di vivere nel presente o ci addentriamo nel ricordo o ci proiettiamo nel futuro, dimenticando noi stessi. Occorre, invece, guardare il cielo, per vedere in noi stessi. Per giunta un popolo che non può vedere le stelle non può conoscere Dio – come dicono i nativi americani”.
Paolo Beltrame, ricercatore di fisica delle particelle elementari e docente di Filosofia della Scienza all’Università di Liverpool, già ricercatore del Cern di Ginevra e dell’Ucla di Los Angeles, collegato con la Specola Vaticana, ha sottolineato in “L’amor che move il sole e l’altre stelle” come “le particelle si trasformano in altre; esistono leggi che non conosciamo ancora; guardare l’universo viaggiare nel tempo”. Non ha mancato di fare riferimento a sant’Agostino e a Dante Alighieri; quindi di fare filosofia della scienza.
Francesco Vissani, Dirigente INFN del Gran Sasso, associato INAF dell’Osservatorio di Brera, membro IAU -SIF -SISFA, fondatore del Premio Asimov, in “L’evoluzione del pensieri scientifico dall’antica Grecia ai nostri giorni” (titolo del suo ultimo libro). Nel suo contributo ha parlato di “verità scivolose, bellezza propria di un occhio ben educato”, del pensiero scientifico che si è dipanato dalle origini con i presocratici, passando per le vicende dell’età antica, il declino del mondo greco, la fortunata avventura con Arabi e Rinascimento, la modernità che rivaluta il pensiero greco, la fisica ieri e oggi. Vissani, che non è nuovo performance di questo genere, ha ricordato al pubblico dei giovani studenti delle scuole superiori di Avezzano, Talete, Pitagora, Parmenide, Zenone, Anassagora, Empedocle, Leucippo, Democrito, Protagora, Gorgia, Socrate Platone e Aristotele, Gorgia allievo di Empedocle, Pitagora e le sue riflessioni originate in Italia, Democrito visto attraverso “Confutazione di tutte le eresie” di Ippolito, Archimede, Cleopatra poliglotta, Cicerone con i suoi “Academica”, il sistema degli epicicli con Nasi-al-Tusi e Padre Matteo Ricci. Nel dimostrare la matematica connessa alla filosofia, ha concluso con Einstein e B. Russel.
Valetina Ferranti, antropologa e scrittrice di “Ulisse e Penelope – il lungo viaggio per incontrare se stessa”, ha evidenziato l’etica del cuore e il ritorno a casa che permeano l’esistenza di Odisseo e della sua sposa, “amore come anti morte” come si evince dalla derivazione sanscrita, quindi di “amore eterno”, della “Via lattea che nasce dal seno di Era”, della “stella polare che non fa perdere la rotta”.
Il sacerdote e filosofo Antonio Allegritti in “Il mistero più grande” ha ripartito gli esseri umani in “pensanti e non pensanti” e non come ci si sarebbe attesi “credenti e non credenti”; ha citato Pascal, il Credo, Edith Stein, “Ho sceso dandoti un braccio almeno un milione di scale” di Montale, “la vita come mistero, l’incontro con me stesso, Dio e altri come incanto, sorpresa, meraviglia”.
Infine, Adelmo Di Salvatore, psichiatra e Direttore dei Servizi per le Dipendenze, in “Microcosmo e macrocosmo. Non beviamoci il cervello” ha dimostrato come ci sia una perfetta corrispondenza tra rete neuronale e rete dell’universo; noi siamo 50 trilioni di cellule, ma anche soggetti a reciprocità, sincronicità, ma non crescita illimitata; se poi si fa uso di droghe, alcool, fumo, cambiando il paradigma, ci votiamo da soli al disfacimento e all’estinzione”.
Piace concludere con un pensiero del filosofo e matematico gallese, Bertrand Russel, oggi più che mai di attualità, “La guerra non stabilisce chi ha ragione, ma solo chi sopravvive” e il “Manifesto di Einstein-Russel” per scongiurare una guerra nucleare e in cui Albert Einstein ha detto «Penso che eminenti uomini di scienza dovrebbero fare qualcosa di spettacolare per aprire gli occhi ai governi sui disastri che possono verificarsi».

Nella foto, da sinistra: Thomas TORELLI, documentarista, Francesco VISSANI fisico INFN, Paolo BELTRAME, fisico, Stefania DI CARLO.

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