Pratola Peligna, presentato libro “Il Santuario Maria SS della Libera. Volume 1. La storia”
Una storia, un culto, una comunità viva, nel libro “Il Santuario Maria SS della Libera di Pratola Peligna. Volume 1. La storia”, curato da Marco Antonio Petrella.
A Pratola Peligna è stato presentato un libro destinato a fare discutere tra gli studiosi e il “popolo di Dio” per l’idea progettuale sottesa: una serie di volumi che indagheranno ogni aspetto del patrimonio storico, religioso, artistico e spirituale legato al Santuario sino al 2032.
Il primo volume di questo “corpus”, curato da Marco Antonio Petrella, contiene i contributi di Vincenzo Pizzoferrato, Bettina Sabatini e Fabio Valerio Maiorano.
Incentrati sulla storia e, nello specifico, sul rapporto, talora anche conflittuale, tra la badia morronese di Santo Spirito dei Celestini e di Pratola Peligna, loro feudo, sul “Breve” di Innocenzo XII, che concesse un’indulgenza sulla scia di quella della “Perdonanza” celestina aquilana e del precedente “Perdono” di Assisi, sull’araldica presente in più luoghi del Santuario, offre uno spaccato di storia della Chiesa locale, ricomprensibile pienamente nella storia della Chiesa tout court, negli usi e costumi, nelle tradizioni popolari, nella devozione della gente, nel corso dei secoli.
Naturalmente, nasce anche del mecenatismo (la Banca locale) e da persone o aziende comuni ma di cultura, interessate alla valorizzazione di sani valori.
L’opera si apre con la prefazione del Vescovo di Sulmona-Valva, S.E. Mons. Michele Fusco, dell’Assessore alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Abruzzo, Dott. Roberto Santangelo, del Sindaco di Pratola, Avv. Antonella Di Nino.
Alla presentazione del volume, oltre ai sopra menzionati, il Dott. Mario Di Cesare, Priore dell’Arciconfraternita della SS. Trinità, Padre Agostino Piovesan, marista e parroco del Santuario della Madonna della Libera, il Dott. Alessandro Margiotta, della BCC di Pratola Peligna, la Prof.ssa Stefania Di Carlo, docente di Storia della Chiesa Antica e Medievale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio” dell’Aquila. Moderatrice, la Dott.ssa Giusy Presutti che ha aperto i lavori, sottolineando “la ricerca della verità, condotta su fonti orali e scritte, su studi e su indagini sul campo”.

S. E. Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, ha parlato della “Casa di Dio, ovvero del Santuario della Madonna della Libera, fondamentale per la sua storia secolare, fatta di condivisione, dialoghi, collaborazione, rispetto reciproco; di Maria come modello di vita e stella polare; della Chiesa tutta che è tenuta all’ascolto”. Ha precisato che “occorra tornare alle radici”.
L’Assessore alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Abruzzo, Dott. Roberto Santangelo, ha fatto notare come “la cultura faccia vivere l’anima di ogni essere umano”.
Il Sindaco di Pratola, Avv. Antonella Di Nino, ha richiamato all’uditorio “l’umiltà di Marco Antonio Petrella che, in punta di piedi, le ha presentato, a suo tempo, il libro, ora nelle mani di tutti, un vero documento di identità dei Pratolani”.
Il Dott. Alessandro Margiotta della BCC di Pratola Peligna ha indicato “la doverosa partecipazione a un libro di gente dotata di genialità”.
Padre Agostino Piovesan, marista e parroco del Santuario della Madonna della Libera, ha dichiarato il volume “come un libro che deve suscitare e accrescere amore, poiché siamo tutti fratelli nella fede”.
Marco Antonio Petrella, curatore, commosso per la gente di Pratola che ha gremito la chiesa di S Pietro Celestino, ha ringraziato per l’attenzione data a un volume che, grazie ai contributi odierni e prossimi (dato lo sviluppo progettuale concepito), diverrà “una pietra miliare della storia della città”.
A dare risalto al volume nei suoi aspetti fondamentali, negli snodi storici, nell’evoluzione e nella persistenza della devozione, è stata la Prof.ssa Stefania Di Carlo, che ha richiamato l’Evangelii Nuntiandi n. 48 di Paolo VI e lo scritto di Joseph Ratzinger “Cristo, la fede e la sfida delle culture”, in «Nuova Umanità» 16, 1994, n°6, quindi ha condotto un’analisi accurata sul “sensus fidei”, citando pagine e immagini a partire dai contributi di Vincenzo Pizzoferrato, Bettina Sabatini e Fabio Valerio Maiorano.

Essendo un’esperta della storia di Celestino e dei Celestini, non ha avuto difficoltà a entrare nel vivo del conflitto tra l’abate della badia di Santo Spirito del Morrone e il feudo, ovvero la terra di Pratola Peligna, dimostrando così, come dal decesso del fondatore della congregazione (Pietro Angelerio, salito al soglio pontificio nel 1294 come Papa Celestino V), i Morronesi abbiano attuano una condotta ben lontana dalla Regola benedettina, dalle Costituzioni Celestine e dall’”Ecclesia spiritualis”; insomma i monaci divennero prevaricatori, mondani e venali. La loro azione si situò dal 1540, data della costruzione della prima cappella votiva della chiesa della Madonna della Libera (legata all’evento prodigioso del vecchio contadino, Fortunato, che ebbe il privilegio della visione della Madre di Dio), sino allo scioglimento dei Celestini con le leggi napoleoniche e poi di Murat. La studiosa non ha mancato di sottolineare come le confraternite di S. Antonio da Padova, della SS. Trinità, del SS. Sacramento si siano dimostrate “affariste” e ciò dicasi, se si pensa a quanto esprime oggi chiaramente il “Direttorio della Chiesa”; alcune di esse furono deferite di fronte alla Santissima Congregazione del Concilio. Non ha mancato poi di fare rilevare come tali confraternite abbiano agito nel passato talmente male da cacciare il vescovo o richiedere l’intervento del pontefice Gregorio XII. Ha detto che “Vincenzo Pizzoferrato con ossequio alle fonti attiva un dialogo silenzioso con chi legge, facendo riflettere sull’amore di una comunità per il proprio santuario”.

Ugualmente puntuali sono state le considerazioni della Prof.ssa Stefania Di Carlo sul contributo di Bettina Sabatini, legato all’indulgenza con “Breve” di Papa Innocenzo II. La studiosa aquilana ha confrontato la “Bolla della Perdonanza”, di cui ha scritto più volte nei suoi libri e ha parlato anche nel corso di presentazioni di libri di colleghi (vedasi convegno-presentazione libro di S. E., Mons. Orlando Antonini, voluto da S. Em. Giuseppe Petrocchi, con la presenza anche della collega Barbara Frale – 2023) con il “Breve” di Innocenzo XII. Ampliando quanto scritto dalla Sabatini, ha fatto notare come tale “indulgenza con remissione dei peccati ad septennium a coloro che, confessati e comunicati, visiteranno la chiesa di S. Liberata di Pratola nella prima domenica di maggio dai vespri sino al tramonto dello stesso giorno” cade in un momento di pausa nel lavoro dei campi e, benché non faccia riferimento a una festa religiosa (come nel caso della Perdonanza aquilana), è indubbiamente dimostrazione di un destinatario apprezzato dalla Chiesa Romana come laborioso e meritevole (vedasi nel “Breve” la frase “per l’estirpazione delle eresie e esaltazione della Santa Madre Chiesa”).
Sul contributo di Fabio Valerio Maiorano, la docente dell’ISSR ha parlato di uno studioso che “fa viaggiare nel tempo” con schede tecniche di grande pregio.
La conclusione è stata affidata a un passo in traduzione del compianto collega, Prof. Ilio Di Iorio, su Pratola Peligna feudo celestino, anche per ricordare la conferenza del 2009, tenuta a Pratola Peligna, dalla studiosa con Ilio Di Iorio e Panfilo Petrella, padre compianto ugualmente, del curatore della pubblicazione sul Santuario della Madonna della Libera.
Luciano Di Giulio






