3 Ottobre 2024
Cronaca Abruzzo

Roseto, ex sindaco Pavone stupito dal sindaco Di Girolamo

In una nota inviata in redazione l’ex Sindaco Enio Pavone, oggi Capogruppo di Avanti per Roseto-Roseto al Centro ed il Capogruppo, Angelo Marcone esternano alcune considerazioni sull’operato del sindaco Di Girolamo circa l’aumento dell’Imposta Pubblicità.
Qui di seguito le loro riflessioni.

“Il Sindaco di , Sabatino Di Girolamo, e la sua Amministrazione non finiscono mai di stupire.
Infatti,dopo aver annunciato a mezzo stampa con un formale comunicato, la sospensione dell’aumento del 30% dell’imposta di pubblicità per l’anno 2019 già deliberata dalla Giunta Comunale in data 13/03/2019 delibera n. 91, ha votato e fatto votare ai suoi Consiglieri di maggioranza la delibera di approvazione del bilancio di previsione 2019 che contiene, tra l’altro, l’aumento del 30% dell’imposta di pubblicità sulle insegne.
Un Sindaco ed un’Amministrazione che navigano a vista, in stato confusionale ma con una sola idea chiara: tartassare e massacrare di imposte e tasse i cittadini e le imprese della nostra città.

Infatti, sin dal suo insediamento, oramai tre anni fa, questa Amministrazione si è contraddistinta per gli incredibili aumenti di tasse, imposte e balzelli vari. Vogliamo ricordare,l’aumento della TARI di circa il 60% nel 2017, confermato in parte nel 2018, clamorosamente bocciato dal TAR a seguito di ricorso da parte delle associazioni di categoria, la cui sentenza è stata di nuovo clamorosamente disattesa dal Sindaco Di Girolamo e dalla sua maggioranza, l’aumento di buoni pasto fino al 56%, l’aumento colonia anziani fino al 45%,l’introduzione in maniera caotica e confusionale dei parcheggi a pagamento, l’introduzione in maniera illegittima per il 2018 (delibera anch’essa clamorosamente annullata dal TAR Abruzzo) dell’imposta di soggiorno, e potremmo proseguire.

L’ultimo capolavoro è la presa in giro nei confronti degli operatori economici della città che, vistosi di nuovo massacrati da un incredibile aumento non di qualche punto in percentuale, ma del 30% dell’imposta sulle insegne pubblicitarie, in un momento di recessione economica che sta colpendo di nuovo il nostro Paese e soprattutto le piccole attività economiche come quelle rosetane, che hanno giustamente fatto sentire la loro voce e il Sindaco ha pensato di poterli accontentare con un comunicato stampa in cui ha annunciato la ‘sospensione’ dell’aumento attribuendosi poteri che la legge non gli concede.

Abbiamo rappresentato in Consiglio Comunale questa non coerenza tra quanto annunciato e quanto poi è avvenuto con il voto del Sindaco e dei suoi Consiglieri di maggioranza che di fatto hanno poi confermato l’aumento del 30% dell’imposta di pubblicità.
Altra clamorosa presa in giro nei confronti dei cittadini rosetani, contenuta in questo bilancio di previsione 2019, riguarda la mancata esatta restituzione degli aumenti della TARI che il Tar ha dichiarato non legittimi.
Probabilmente le associazioni di categoria prese in giro per l’ennesima volta, nonostante la sentenza del TAR, dovranno di nuovo rivolgersi alla magistratura per far valere i loro legittimi diritti”.

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