L’Aquila, calcio, nessun accordo con Franco Fideli
Nell’incontro di stamane a Pomezia, tra Franco Fideli ed i rappresentanti dell’Aquila Calcio, il presidente Marco De Paulis e Fabrizio Rossi, è emerso che per ora l’accordo tra le parti non è andato a buon fine.
In un comunicato la società rossoblù spiega la situazione attuale: “Per ora Franco Fideli non approderà all’Aquila. L’imprenditore infatti, nel corso di una riunione con la proprietà rossoblù, ha rimarcato il suo interesse per la squadra e la piazza, ponendo peró la vendita della Sambenedettese (squadra di cui è presidente) come precondizione necessaria per un suo impegno diretto nel Capoluogo d’Abruzzo.
Questo, nonostante l’attuale proprietà aquilana avesse dato a Fideli ampie disponibilità e garanzie sul fronte dei costi economici della stagione 2019/2020. Un modo per provare ad agevolare la possibilità di un acquisizione parziale della società aquilana da parte di Fideli.
L’incontro di oggi ha fatto seguito a quello di qualche settimana fa, con Fideli che ha chiarito il suo perimetro di azione: al momento della riunione con i vertici aquilani aveva infatti in piedi alcune trattative per la cessione della Sambenedettese; trattative che però si sono poi risolte con un nulla di fatto.
Da qui la decisione di non entrare nell’assetto societario rossoblù. Nonostante l’impasse della trattativa, specifica il presidente dell’Aquila Calcio Marco De Paulis, i rapporti con Franco Fideli rimangono buoni e permangono comunque degli orizzonti di collaborazione tra le parti.
Il patron della Samb infatti, ha paventato sia un amichevole precampionato tra le due squadre, sia di girare in prestito all’Aquila Calcio, alcuni prospetti più interessanti che ad oggi militano nelle giovanili della compagine marchigiana.
Da come si è capito i rapporti con Fideli sono buoni, ma non ci sono i presupposti che quest’ultimo per il momento entri in società, a meno di dieci giorni dall’iscrizione al prossimo campionato di Promozione, il presidente De Paulis dovrà attuare il suo famoso “piano B” con alcuni imprenditori locali, per poter iscrivere la squadra e poi costruire una compagine all’altezza della situazione per riportare la società nelle categorie a lei più consone, cosa che al momento sembra difficile ma non impossibile.