24 Aprile 2024

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Pescara, Cgil contraria a progetto autonomia differenziata

cgil abruzzo

“La Cgil è da sempre contraria al progetto dell'autonomia differenziata. C'è il rischio che alcune Regioni possano gestire servizi con più risorse e che altre, più piccole, come l'Abruzzo, con un residuo fiscale negativo, abbiano meno soldi per i servizi, con un aumento delle disuguaglianze. C'è da dire, però, che dal ministro Boccia arrivano rassicurazioni e nelle sue parole leggiamo segnali positivi”. Così il segretario della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, commenta le dichiarazioni del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, oggi a per un incontro con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

“E' positivo, ad esempio – osserva il segretario – che il ministro ritenga opportuno parlare di Livelli essenziali di prestazioni (Lep) e fabbisogni standard prima ancora che di autonomia differenziata, perché c'è davvero bisogno di garantirli, diminuendo così le sperequazioni. La priorità, infatti, non è l'autonomia, ma sono i Lep: bisogna garantire servizi uguali a tutti i cittadini. Già oggi, ad esempio, un abruzzese non ha le stesse opportunità di cittadini di altre regioni più ricche in termini di offerta sanitaria, asili nido, diritto allo studio o aiuto alle persone non autosufficienti”.

Per Ranieri, inoltre, “è positivo il fatto che il ministro veda le aree interne come priorità assoluta”. Secondo il segretario regionale, per fare ciò sarà necessario “dare piena attuazione e sostegno alla strategia nazionale delle aree interne, dare forte impulso alla ricostruzione delle aree dei crateri sismici e attivare il corridoio trasversale Tirreno-Adriatico”.

Ranieri ricorda che “abbiamo chiesto alla Regione Abruzzo di costruire delle priorità e una strategia che abbia al centro lo sviluppo del territorio a partire anche dalle aree interne, che si stanno spopolando per mancanza di opportunità, di lavoro e di servizi, con l'aggravante del terremoto”.

Infine, secondo il segretario “è positivo tirare in ballo l'articolo 3 della Costituzione, secondo cui ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale' ed ‘è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale', perché significa che alcune materie, come, ad esempio, l'istruzione o le grandi infrastrutture, non possono essere delegate alle regioni”.

“Bisogna lavorare nel migliore dei modi, perché uno dei rischi è che si allarghi ulteriormente il divario tra le regioni ricche del Nord e quelle del sud. Dovremmo invece lavorare per ridurre le disuguaglianze tra le regioni. Uno Stato in cui alcune regioni gestiscono delle materie ed altre ne gestiscono delle altre – conclude Ranieri – rischia di diventare uno Stato caratterizzato da disuguaglianze e confusione”.

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