25 Aprile 2024

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Teramo, a proposito nuovo ospedale

ospedale

Riceviamo dal coordinamento dei Quartieri e frazioni del comune di , a firma del Presidente Domenico Bucciarelli, un comunicato sulla vicenda del nuovo osspedale di Teramo, Distinti Saluti, il Presidente Domenico Bucciarelli.

“Con l'annullamento da parte della Asl del project financing proposto dalla ditta Pizzarotti è stato confermato che erano concreti i dubbi avanzati dal Comitati di Quartiere di Teramo vista la mancanza di un documento serio di indirizzo e analisi attenta sulla scelta, documento che a tutt'oggi la ASL non rende disponibile, nonostante le reiterate richieste volte solo ed essenzialmente al bene del territorio senza preclusioni di sorta a quella che poi sarebbe stata la scelta definitiva di luoghi e mezzi.
Adesso lo scrivente Coordinamento auspica che sia rimessa in discussione anche la scelta di Piano D'Accio, come localizzazione nel Comune di Teramo, in base ad un'analisi comparativa seriamente fondata su costi e benefici, visti che la proposta appena bocciata, e non poteva essere diversamente, avrebbe avuto dei costi per la collettività solo come canone annuale di 10.000.000 € per tutta la durata della concessione (fonte ASL).
Ci si chiede ma se la Asl può pagare 10.000.000 €/anno di canone perchè non attivfre un nuovo finanziamento.
Forse non era in grado di gestire l'iter internamente?
Basta attrezzarsi con le dovute professionalità e non perché attualmente non ci siano, forse sono carenti in numerosità.
Senza dimenticare che il concessionario avrebbe avuto in dote per la gestione e le manutenzioni circa 42.000.000 €/anno (fonte ASL), denari che avrebbero avuto una ricaduta in negativo sull'economia del territorio senza scomodare ragionamenti di alto contenuto tecnico, economico finanziario.
In questi ultimi mesi sul tema, il Coordinamento ha incontrato ripetutamente i rappresentanti delle interessate istituzioni ed in ogni occasione ha ribadito con forza le ragioni della sua opzione per l'area dell'ex Mazzini, quale sito idoneo ove poter allocare il nuovo nosocomio. I motivi principali attinenti la sua scelta possono così riepilogarsi:
Si al nuovo ospedale di 2° livello in Teramo;
Si all'utilizzo delle infrastrutture esistenti; esiste un'area di circa 15 ettari già attrezzata con circa 5 ettari disponibili per la costruzione del nuovo ospedale visto che la ASL ha dichiarato che occorre una superficie lorda coperta di circa 2 ettari per n. 4 piani oltre all'interrato per non influire sullo skyline del territorio; giustamente.
Si ad un riequilibrio urbanistico della città;
No ad un ulteriore consumo di territorio;
No ad un project financing sulla sanità per i motivi di cui sopra;
No ad un altro vuoto contenitore di proprietà della Asl.
Queste ragioni sono state recentemente esposte in un incontro con Fioretti, assessore regionale alle politiche sociali, al quale hanno partecipato anche alcune associazioni. L'esponente della giunta regionale ha attentamente ascoltato le argomentazioni del Coordinamento, riservandosi di riportare le ragioni dell'opzione “ex Mazzini” agli organismi esecutivi regionali.
Nel frattempo, si sta allestendo un tavolo, composto da organizzazioni sindacali, di categoria e culturali, tale che tutt'insieme, in tema di localizzazione del nuovo nosocomio, si possa ben rappresentare la città nelle sue diverse componenti civiche. A tal proposito dispiace che sull'argomento non si sia ancora pronunciato il sindaco D'Alberto il quale, di contro, ha preferito spostare l'attenzione sulle future caratteristiche del nuovo ospedale a Teramo il quale, per legge, non può che essere di 2° livello.
Auspichiamo che il Comune di Teramo, insieme alla Regione Abruzzo ed in accordo con la Asl, dialoghino per porre in essere, ad iniziare dalla localizzazione della struttura, una strategia utile e condivisa dalla città, che abbia come unico obiettivo il miglioramento dell'offerta sanitaria in Provincia di Teramo.
Abbiamo appreso da Lanciotti Gloriano Presidente della Camera di Commercio di Teramo, dopo che insieme a gran parte del consiglio ha svenduto la ns sede, che le sedi camerali di Teramo e L'Aquila rimarranno autonome al momento fino alla modifica della legge a fronte della sentenza della corte costituzionale.
Magra soddisfazione; almeno permane l'attenzione al problema creato.
La fusione è stata anche un “cavallo di battaglia” del Coordinamento, in accordo con il sindaco e con il Presidente della Provincia di Teramo, ai quali era stata manifestata la propria opinione in diversi e ripetuti incontri. Anche in relazione a questo argomento, come sul Teatro Romano e sulla stazione Enel Cona, la strada della partecipazione democratica sta dando i suoi buoni frutti.
Ci chiediamo: perché non porre in essere la stessa strategia in tema di localizzazione del nuovo nosocomio in Teramo?”.
Il Presidente Domenico Bucciarelli

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