19 Aprile 2024

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L’Abruzzo si spopolerà e subirà forte arretramento economico

Pacentro Abruzzo

“La riduzione della popolazione abruzzese, lo spopolamento delle aree interne, l'emigrazione dei giovani – sottolinea il segretario generale Carmine Ranieri della CGIL Molise – ridurranno sempre più la popolazione attiva e porteranno l'Abruzzo ad una situazione di forte arretramento economico. L'unica forma di contrasto alla riduzione della popolazione attiva può arrivare da politiche finalizzate ad accrescere l'occupazione.

Per fare ciò è necessario che la Regione si attivi da subito per rendere più efficace la politica dei servizi all'impiego, oggi decisamente scarsa. Per creare nuovo lavoro, inoltre, è necessario riattivare gli investimenti pubblici in Abruzzo. A partire dai finanziamenti europei che gli enti territoriali spesso non riescono a utilizzare per progetti di qualità ed in tempi rapidi. Così come è necessario spendere bene e presto le scarse risorse nazionali già a disposizione e portare avanti la strategia nazionale per le aree interne, tenendo conto che il tema della trasversalità Tirreno Adriatico collegato all'istituzione delle Zes potrà rappresentare una grande opportunità di sviluppo per tutta la regione”.

“La Regione – prosegue il segretario – deve decidere in maniera intelligente e cantierare subito i lavori per migliorare la vulnerabilità sismica degli ospedali, 480 milioni di euro sono già disponibili, così come è necessario accelerare il processo di ricostruzione pubblica e privata. Far partire gli investimenti pubblici aiuterà a mettere in moto quelli privati e genererà incremento della domanda interna e aumento della occupazione, dando vita ad un circolo virtuoso. Il rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi sociali, inoltre, avrà finalità redistributive, facilitando l'accesso ai diritti di cittadinanza e rendendo più appetibile continuare a vivere in questa regione”.

“Piuttosto che chiedere al governo nazionale il regionalismo differenziato – conclude la Cgil Abruzzo Molise – bene farebbe la Regione a pretendere un rilancio delle infrastrutture e una maggiore attenzione alle aree interne, nell'ambito di una strategia nazionale di investimenti per il Sud, perché solo così l'Abruzzo potrà superare questa lunga crisi”.

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