6 Dicembre 2024
Cronaca Abruzzo

Pescara, si è spento Roberto De Rugeriis

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Se ne va Roberto De Rugeriis, un grande uomo, un grande imprenditore edile, che aveva fatto del suo lavoro la sua passione più grande. 87 anni vissuti tutti d’un fiato.

De Rugeriis si è spento ieri, nella sua abitazione, a quattro mesi di distanza dalla morte della moglie Riva Peverino, lutto al quale ha reagito con dolore ma a testa alta.
Protagonista indiscusso della scena pescarese a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ha firmato numerosi lavori: suo il Circolo Tennis di viale Marconi di cui fu anche più volte presidente. Ristrutturò la sede regionale della RAI, in via De Amicis. Fu tra i soci fondatori del Club Nautico e della Cassa Edile, ente, quest’ultimo, che guidò per più mandati. Molti inoltre, lo ricorderanno simpaticamente dietro al bancone del Traghetto, stabilimento di famiglia da oltre cinquant’anni.
Ma ancora, fu tra i cofondatori del Cep, Costruttori edili pescaresi (con Girolimetti, Cocciante, Tatta, Brandimarte, D’Eramo, Taraborrelli, Di Nardo, Di Properzio) con il quale costruì le abitazioni di ampie zone cittadine, ai Gesuiti e in quella parte dei colli che va dalla motorizzazione alla Madonna dei sette dolori.
Il fiore all’occhiello della sua carriera sono state le case di Città Sant’Angelo, un intero quartiere dove risiedono circa 3000 persone, venuto su negli anni in cui in quella zona non c’era nulla (l’iper venne molto dopo) e dove attualmente si trova anche una collina in memoria del figlio Renato, venuto a mancare prematuramente. Tra le ultime conquiste, un centro commerciale, nelle vicinanze. Lascia agli eredi anche diversi progetti aperti, ad esempio una nuova costruzione a Penne davanti alla Caserma dei Carabinieri, anche questa sua creazione.

Nato ad Avezzano il 14 maggio del 1933, partì geometra della ditta Iannamorelli, seguendo i lavori di quello che all’epoca si chiamava “Palazzo di vetro” all’angolo tra corso Umberto e via Nicola Fabrizi. Nel ’57 fondò la sua prima ditta con il socio Giustino Brandimarte che lo ricorda così: “Lo conoscevo da sessant’anni, ci univano una profonda stima e una sincera amicizia. Sono come uno zio per i suoi figli, così come Roberto lo era per i miei. Ci siamo frequentati fino alla fine, ci siamo lasciati bonariamente”.
Fervido amante della vita, magicamente in equilibrio tra spericolatezza e senso di responsabilità, padre di otto figli, Roberto De Rugeriis era anche un instancabile viaggiatore e sportivo d’animo, prima ancora che atleta. Fu tra i primi a provare lo sci d’acqua a e il wind-surf. Eterno ragazzo, sempre a cavallo della sua moto, fece il primo volo in parapendio per il suo sessantesimo compleanno. Appassionato di ciclismo e ciclista a sua volta, era figlio d’arte di Ruggero De Rugeriis, Gran maestro di scherma.

I funerali si terranno domani, venerdì, alle 12 nella chiesa del Rosario di via Cavour.

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