8 Ottobre 2024
Cronaca Abruzzo

L’Aquila, Abruzzo in agris: “Siccità e cinghiali piaghe d’Abruzzo”

“Siccità e cinghiali sono le piaghe d’ e stanno facendo danni irreparabili”. Ha dichiarato Marco Finocchio, presidente dell’associazione ‘L’Abruzzo in agris’ stimando a decine di milioni di euro i danni causati da siccità e cinghiali “e questo solo per la regione Abruzzo – ha aggiunto – Danni ingenti per il gran caldo e la mancanza di acqua, ma anche per la mancata manutenzione degli invasi e ancora per i branchi di cinghiali numerosissimi. Danni che stanno spingendo gli agricoltori a non lavorare la terra e per quei pochi coraggiosi che hanno l’ardire di coltivare i terreni, i campi sono stati presi d’assalto dai cinghiali – ha spiegato – Sino ad ora la Regione ha coperto solo il 14 per cento dei danni cagionati dalla fauna selvatica. Tra le aree più colpite, in particolar modo la Valle Peligna, nell’aquilano, dove gli ungulati stanno devastando centinaia di metri di terreni coltivati. Si tratta di milioni di euro di danni e stiamo cercando di arginarne gli effetti, ma da soli non possiamo farcela. Siamo ai limiti della sopravvivenza. Andiamo avanti con le autobotti per la siccità e la vigilanza su alcuni fondi per evitare incendi e limitare i danni dei branchi di cinghiali, ma non riusciamo – ha continuato il presidente Finocchio – Chiediamo a Province, Regione e Governo di adottare misure più efficaci e di procedere, il prima possibile, a dare concretezza anche al progetto che collegherebbe l’invaso di Penne alla Val Pescara per poter garantire l’irrigazione anche alle aziende agricole impegnate a rendere produttiva la valle del Tavo. Chiediamo che siano stanziati fondi per le aziende agricole danneggiate dalla siccità e che per la battaglia contro i cinghiali siano messe a punto misure più efficaci di quelle previste anche perché è soprattutto una questione di sicurezza. I cinghiali invadono non solo i campi, ma spuntano sulle strade e provocano incidenti anche mortali. Tutto questo nella speranza che i 3 sub commissari alla peste suina, di recente nomina, possano davvero contenere il contagio sugli allevamenti che interessa, a macchia d’olio, ormai tutte le regioni ed è arrivata anche ai confini dell’Abruzzo”.

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