19 Aprile 2024

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Teramo, concluso Seminario Studi mancanza di Medici

Concluso il Seminario di Studi sulla mancanza di Medici nel Servizio Sanitario Nazionale e sui possibili effetti dei pensionamenti a “quota 100”, organizzato dalla ASL di Teramo, in collaborazione della FIASO (Federazione Italiana della Aziende Sanitarie e Ospedaliere).
Un incontro particolarmente stimolante e molto partecipato nel quale è stata presentata una recentissima ricerca della FIASO che fa il punto sugli scenari futuri di una Sanità pubblica che, già da qualche anno, con il blocco del turn-over, la riduzione delle Unità Operative, l’adeguamento degli orari dei medici alla normativa comunitaria, è in carenza di personale sanitario.
Una carenza che si inserisce, peraltro, in un contesto di marcato invecchiamento degli organici aziendali che potrebbe essere decisamente aggravato dagli effetti della pensione a quota 100.

Il quadro è complesso e articolato e non si può prestare a strumentalizzazioni politiche o banalizzazioni, perché il settore sanitario gestisce il bene più prezioso per gli individui e non si può certo rischiare di procurare allarmi che minerebbero profondamente il patto di coesione sociale tra i cittadini.
La ricerca della FIASO, molto rigorosa dal punto di vista metodologico, ha incrociato le cessazioni dal servizio che si verificheranno nei prossimi anni, con i possibili ingressi di nuovi medici che escono dalle scuole di specializzazione, insieme a numerose altre variabili che influenzano il fenomeno, per provare non solo a tracciare un possibile scenario futuro, ma anche per cercare soluzioni, sia immediate che di più lungo periodo, alle carenze di personale medico che si stanno verificando ormai dappertutto.

Il dibattito che ne è seguito è stato decisamente interessante e un fondamentale contributo è venuto dal Prof. Eugenio Gaudio, Medico nonché Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, il quale ha fatto rilevare come non possa essere una soluzione percorribile quella di eliminare il numero programmato di ingressi alle Facoltà di Medicina e aumentare il numero di borse nelle Scuole di Specializzazione, poiché gli eventuali effetti sul mercato del lavoro si vedrebbero solo dopo cinque/dieci anni e, a quel punto, il mondo delle organizzazioni sanitarie sarà di nuovo già cambiato, rendendo magari anche difficile un assorbimento di tutte le competenze che man mano si affermeranno.
Molte, le possibili soluzioni alternative che, nel breve periodo, potrebbero garantire la possibilità di affrontare la carenza di personale sanitario: dall’implementazione di modelli organizzativi che valorizzino i processi, la multidisciplinarietà e l’integrazione professionale, al perfezionamento nell’utilizzo di tecnologie di ultima generazione a supporto delle attività proprie dei servizi sanitari, fino allo sviluppo e alla redistribuzione di competenze già esistenti nel sistema, attraverso specifici interventi normativi.

La conclusione del dibattito è stata curata dal neo Assessore Regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, che ha promesso tutto il suo impegno, non solo politico ma anche tecnico, per consentire alle ASL regionali di lavorare nelle migliori condizioni possibili. L’Assessore, che proprio per colmare alcune gravi carenze di personale medico, ha già concesso delle assunzioni a stralcio alle singole ASL, ha anche annunciato un tavolo regionale permanente che, grazie ad una comunicazione costante e strutturata tra le quattro Aziende Sanitarie e l’Assessorato, possa condurre le ASL a modelli organizzativi maggiormente uniformi tra loro, che sicuramente garantiranno una maggiore efficienza ed efficacia del Servizio Sanitario Regionale.

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