18 Aprile 2024

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Pescara, mostra Annunziata Scipione

Inaugurata domenica 19 maggio presso l'Aurum di (Sala D'Annunzio), Il fuoco della terra, la mostra antologica delle opere di Annunziata Scipione, artista
naif teramana.
Si tratta del primo appuntamento espositivo, dopo la sua scomparsa, avvenuta nell'aprile 2018.
L'evento, organizzato dall'Ass.ne culturale Big Match di Teramo, in collaborazione con l'Ass.ne culturale Naca Arte, e con Rosetta Clissa, referente per Pescara, è stato curato dalla storica e critica d'arte ravennate Silvia Pegoraro.
La mostra appartiene ad un ben più ampio e ambizioso progetto, denominato 2019_Abruzzo_Milano_A/R, che prevede, oltre alla mostra pescarese, altre due esposizioni, di cui la prima a Milano, presso la Fondazione Stelline (10-30 luglio 2019) e l'ultima a Teramo, presso Palazzo Melatino (19 dicembre 2019 – 19 gennaio 2020).
All'evento, moderato da Rosetta Clissa, sono intervenuti l'assessore alla cultura e vicesindaco del Comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo, l'assessore alle tradizioni cittadine Paola Marchegiani, il vicesindaco del Comune di Tossicia (Te), paese natale dell'artista, Emanuela Rispoli, ed Enrica Salvatore, Presidente della Fondazione Tercas, tra gli enti sostenitore del progetto.
Al termine dei saluti, è stata menzionata la pubblicazione Raccontami l'Abruzzo – vol. II, a cura di Rita La Rovere (Edizioni Tabula Fati, Chieti, 2019), che vede collocata in copertina l'immagine di un dipinto della Scipione.
La curatrice Silvia Pegoraro ha illustrato le peculiarità tecniche e umane dell'artista contadina, anche in relazione al panorama artistico di riferimento, quale quello dei naif più noti, fino a giungere ad Antonio Ligabue, personalità alla quale Annunziata Scipione è stata spesso paragonata.
L'esposizione, che conta oltre cinquanta opere tra dipinti a olio su tela e statue in legno o terracotta, per lo più conservate in collezioni private, ha accolto numerosi visitatori dal territorio teramano, teatino e pescarese, allietati dalle note del gruppo musicale Tradizioni progressive, che ha proposto brani della tradizione abruzzese, tra cui anche noti pezzi di Ivan Graziani, rivisitati in chiave jazz.
La mostra, che resterà aperta tutti i giorni fino al 10 giugno, con ingresso libero e orari 9.00-13.00 e 16.00-19.30, è stata occasione per presentare al pubblico la monografia Annunziata Scipione – Il fuoco della terra – Opere (1968-2016) – (Edizioni Palumbi, Teramo), sempre a cura della Pegoraro, che costituisce il primo e unico prodotto editoriale completo a riguardo.
Il volume raccoglie per la prima volta circa 450 immagini, molte delle quali a cura di Marco Di Marcantonio, raffiguranti opere pittoriche e scultoree, suddivise sulla base dei soggetti raffigurati (Paesaggi e vedute, Figure nella natura, Attività agricole e domestiche, Giochi e svaghi, Interni, Animali, Ritratti e figure,
Immagini sacre).
Il volume si apre con saggi critici per mano della curatrice, oltre a contributi sull'importanza antropologica dell'arte della Scipione (in particolar modo come testimonianza delle tradizioni rurali abruzzesi), tecniche e materiali utilizzati nel corso della sua carriera, a cura di Valentina Muzii.
L'opera editoriale contiene inoltre un'interessante e articolata antologia critica, che racchiude scritti sull'artista a cura di personalità note nel panorama culturale teramano e nazionale, quali p. Natale Cavatassi, Giammario Sgattoni, Giuseppe Amadei, Dante Bellini, Paola Di Felice, Marzio Dall'Acqua e Renzo Margonari.
Sentiti ringraziamenti sono stati rivolti agli eredi dell'artista, il figlio Piero Di Pasquale e le nipoti Elena e Martina, per aver messo a disposizione molte opere e per la disponibilità a fornire preziose informazioni sulla vita e arte di Annunziata, interviste e video, materiale indispensabile per ricostruire il percorso artistico della Scipione, dagli anni Sessanta fino al 2018, nonché delineare nel dettaglio la sua forte personalità umana.

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