Cappadocia, opposizione: “cattiva informazione dal primo cittadino”
Liberare le strade dalla neve, tagliare i rami pericolanti, gettare il sale sulle strade comunali, aiutare le persone rimaste isolate o bloccate in casa. Sono questi alcuni degli interventi che, in caso di precipitazioni nevose, un comune di montagna deve affrontare durante i mesi invernali e questo lo sanno bene al Comune di Cappadocia (L’Aquila), situato tra i 1000 e i 1500 metri di quota, dove le ingenti nevicate dei giorni scorsi, stando a quanto dichiarato dal Sindaco Lorenzo Lorenzin, hanno messo in seria difficoltà gli uomini e i mezzi messi in campo per fronteggiare l’ondata di maltempo.
A seguito delle dichiarazioni del primo cittadino in merito alla nevicata che avrebbe “letteralmente sommerso il Comune”, l’opposizione si dissocia accusando di cattiva informazione il primo cittadino. “Siamo un comune montano dove è previsto e prevedibile che nel mese di gennaio possa nevicare. Quella a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi non è stata una calamità naturale – dichiara Lucilla Lilli, all’opposizione al Comune di Cappadocia, insieme ad Antonello Mariani e Federico Venturini – Nella frazione di Cappadocia sono presenti circa 80 – 90 cm di neve, accumulati nell’arco di sei giorni e circa 170 – 180 cm a Camporotondo dove è nevicato per 11 giorni. Si può tranquillamente definire un’abbondante precipitazione nevosa caduta in pieno inverno nel giro di dieci giorni ed ampiamente prevista da tutti i servizi meteo.
Del resto, né il Comune né la Regione hanno dichiarato lo stato di calamità naturale cosa che venne fatta nel 2012 quando nevicò per 36 ore. Quella sì che fu una reale emergenza dovuta alla nevicata eccezionale. In momenti come questi bisogna dare messaggi chiari e veritieri alla popolazione formulandoli nel modo corretto senza creare inutili allarmismi”.