Pescara, Blasioli parla del focolaio Covid all’ospedale
Il consigliere del Pd Antonio Blasioli interviene sul focolaio Covid nel reparto di ortopedia del Santo Spirito. “E’ inaccettabile che a quasi un anno di distanza dall’inizio della pandemia si continuino a commettere gli stessi errori di marzo 2020. I cittadini devono avere risposte ed è necessario che l’assessore Verì avvii un’indagine interna all’Ospedale di Pescara per comprendere le cause del focolaio Covid che si è sviluppato nel reparto di ortopedia dell’Ospedale civile di Pescara. A seguito dei contagi registrati fra i pazienti del reparto, infatti, sono stati bloccati i ricoveri e i nuovi ingressi dirottati sugli ospedali di Penne e Popoli.
Una situazione che si era già registrata lo scorso anno, sempre nello stesso reparto, ma che oggi, dopo mesi a studiare protocolli sanitari e muniti dei DPI e di tutte le informazioni necessarie per contenere il virus, e soprattutto con il Covid Hospital a disposizione, non è più comprensibile. Sono tante le domande a cui bisogna dare una risposta, per comprendere come ciò sia stato, ancora una volta, possibile.
Com’è arrivato il Covid all’interno del reparto, se visite esterne non sono ammesse? I pazienti sono stati tutti sottoposti a tampone prima di essere operati? Gli operatori sanitari sono sottoposti a tampone con periodicità? I pazienti, prima di essere ricoverati, ricevono il risultato del tampone fatto all’ingresso dell’ospedale? La gestione interna del reparto, guidata dal primario Rocco Erasmo (che fa parte della task force dell’assessore Verì per fronteggiare l’emergenza coronavirus) è attenta e scrupolosa nel rispetto dei protocolli di sicurezza? Qual è stata la falla?
Interrogativi che non possono cadere nel vuoto e a cui il governo regionale, e in particolare il Presidente Marsilio e l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, deve dare risposte urgenti. Ho già preparato un’interpellanza e mi aspetto risposte certe.
Come consigliere regionale userò tutti gli strumenti che la legge mette a mia disposizione per andare a fondo a questa questione, per capire quali siano stati gli errori e, soprattutto, per far sì che davvero non si ripetano mai più. Oltre all’interpellanza, ho chiesto di conoscere tutti i dati degli ingressi al reparto e le date di esecuzione del tampone e la relativa comunicazione prima dell’esecuzione di eventuali operazioni.
Non solo. In questa emergenza, come già accaduto nella fase 1, i piccoli presidi ospedalieri dell’entroterra abruzzese si sono rivelati fondamentali per gestire la crisi, basti pensare che i nuovi pazienti sono stati subito trasferiti negli ospedali di Popoli e Penne. Questo dimostra come gli ospedali periferici siano una risorsa imprescindibile, su cui continuare a puntare specialmente in questo momento, con la pandemia ancora in corso.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli operatori sanitari che ogni giorno, da quasi un anno ormai, mettono a rischio loro stessi per sconfiggere questo maledetto virus e penso che proprio per loro, oltre che ovviamente per tutta la cittadinanza che da mesi rispetta regole ferree per uscire quanto prima da questa terribile situazione, non possiamo più accettare che vengano commessi simili errori”.