19 Aprile 2024

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Roseto, Norante: “Solidarietà umana all’assessore Mastrilli”

Arrivata in redazione una lettera a firma di Antonio Norante, che spiega la situazione imbarazzante creatasi a tra dibattiti, accuse e offese scaturiti dal consiglio comunale sulla vicenda che riguarda le parole dell'assessore Mastrilli, maggioranza, opposizione e i vari social. Di seguito pubblichiamo il contenuto della sua lettera.
“Solidarietà umana all'assessore Mastrilli, ma le accuse della maggioranza all'opposizione sulle offese e l'odio si annullano, poiché il fatto non sussiste
Sui fatti legati alla dichiarazione dell'assessore Lorena Mastrilli durante l'ultimo Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi (“La pandemia per Roseto, in ambito turistico, è stata una manna”) e su un commento apparso sui social in cui il politico rosetano veniva apostrofato in modo volgare (poi smentito dallo stesso ipotetico accusatore), i consiglieri William Di Marco, Francesco Di Giuseppe e i raggruppamenti della Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Identità Culturale Rosetana esprimono la totale solidarietà umana nei confronti della Mastrilli. Mai i livelli di confronto e dibattito dovrebbero scadere in trivialità di bassissimo profilo. L'assessore potrà contare sempre da un lato sull'appoggio morale e dall'altro sulla condanna contro chi abbraccia la tastiera per sfogare frustrazioni personali. Tuttavia quello che sembrava un caso si è sciolto come neve al sole, dal momento che il “leone da tastiera” ha spiegato che si è trattato di un equivoco e che è disposto a chiedere scusa per l'incidente provocato e non voluto.
Chiarito il misfatto che riporta la discussione su un piano squisitamente politico, è altresì triste riscontrare che da parte di Lorena Mastrilli, del sindaco Mario Nugnes e della Giunta non ci siano state parole di condanna per le frasi pronunciate dall'assessore stesso. Non si può parlare in un'assise pubblica e in un luogo istituzionale, deputato alla risoluzione dei problemi della gente, con l'unico scopo di inveire contro una parte politica (la minoranza) e conseguentemente raccogliere dei dubbi vantaggi sotto il profilo del bilancio, manifestando giustificazioni fuori luogo e comunque da dimostrare. Invocare la pandemia come una manna – sapendo che è stato uno degli avvenimenti storici più atroci capitati all'umanità negli ultimi decenni – significa avere una totale assenza di sensibilità morale ed etica. Dietro questa terribile parola che è la pandemia ci sono storie drammatiche di morti, di sconvolgimenti familiari, di perdita di lavoro, di chiusure di attività, imprese e fabbriche, di sfaldamenti sociali mai visti prima. Le scuse, pur se non sufficienti, sarebbero state un modo per prendere coscienza della grande corbelleria pronunciata davanti alle telecamere, ai microfoni e che tantissimi cittadini hanno potuto vedere e sentire, rimanendo allibiti. Invece, si è continuato con la protervia e l'arroganza di chi è convinto di avere ragione e di non aver offeso nessuno. Eppure il macroscopico schiaffo che ha subito Roseto non è stato nemmeno commentato dalla maggioranza, mentre un battitore libero, oggi uscito allo scoperto e che ha chiesto scusa dell'equivoco per un termine usato maldestramente, viene preso come pretesto per accusare le altre parti politiche, le quali non solo si erano già associate in mattinata per il condannabile episodio, ma con forza ne richiedevano l'individuazione, prima che ci fossero i chiarimenti di cui abbiamo accennato.
Un minimo di umiltà avrebbe giovato a tutti, mentre la prosopopea di chi oggi condanna i “social”, dopo che di social si è nutrito, si nutre e si nutrirà (non per niente il nuovo staff del sindaco è stato potenziato su questo fronte della comunicazione), non aiuta a ritrovare i toni della dialettica politica sana e costruttiva. È inutile gridare che gli altri stiano andando contromano, quando si è imboccati la strada al contrario. Ci si chieda chi è che non sa leggere i cartelli stradali, cioè, fuor di metafora, chi diffonde odio, livore e acredine!”.

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